Perchè l'Italia non va in piazza
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/perche-litalia-non-va-in-piazza/2211174/11
sabato 20 luglio 2013
lunedì 1 luglio 2013
AL SINDACO NEOELETTO
Quando le
aggregazioni risultano essere eccessivamente eterogenee, con al loro interno
tutto e il contrario di tutto, così com’è la sua maggioranza, trovare la
quadratura del cerchio è cosa assai difficile , soprattutto se, qualcuno, in malafede,
agisce o ha agito sotto mentite spoglie e in politica si sa è una
consuetudine. Caro sindaco, Lei è stato
suffragato da un ampio consenso elettorale, i piazzesi, hanno scelto Lei e la squadra che Lei ha presentato alla città, sarebbe
inopportuno e pericoloso se Lei cambiasse le carte in tavola all’atto del suo
insediamento, perché ciò, sarebbe un palese tradimento nei confronti
dell’elettorato e, la chiara
manifestazione di piccoli
interessi di consorteria, che cozzano
violentemente con la trasparenza e la legalità.
Così facendo non sarebbe più l’illustre ospite di sala delle luci, ma ne
diverrebbe un sorvegliato speciale. I cittadini hanno riposto in Lei le loro
speranze e, con i tempi che corrono, gioco forza, vogliono sapere e vedere da
vicino quanto avviene nel palazzo. Al netto delle appartenenze e dei rumors di
piazze e bar, non appanni la sua
immagine.
Giuseppe Venezia
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