giovedì 9 ottobre 2014

CHE FINE HA FATTO LA COMMISSIONE D’INDAGINE SU ACQUAENNA ?


Con delibera N°10 del 26/02/2014, su proposta della III^commissione consiliare,composta dai consiglieri,Alberghina, Picicuto, Cursale, Velardita Ferrara,con un elenco di contestazioni e di rilievi,minacciando addirititura l'intervento dell'ARPA(Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) , il consiglio comunale,ai sensi sell’articolo 32 bis dello statuto, istitutiva una commissione d'indagine su  Acquaenna.  Ora a prescindere dal fatto che il consiglio comunale può istituire commissioni d’indagine su fatti e atti che riguardano il comune o sue partecipate e non certo  su società  nelle quali il comune non ha nessuna partecipazione,  vedi  Acquaenna , semmai il controllo dovrebbe avvenire attraverso l’ ATO idrico, società che ha affidato ad Acquaenna il servizio, dove il comune è rappresentato dal Sindaco che potrebbe e dovrebbe dare tutte le risposte ai quesiti della commissione.  In ossequio all’articolo 32 bis dello statuto la commissione si era data 90 giorni di tempo per relazionare in merito all’indagine  in consiglio comunale, il quale, a sua volta, avrebbe dovuto  esprimersi,  adottando o meno un proprio provvedimento. Da allora sono passati sette mesi e la commissione non ha dato più segni di se, tantomeno il consiglio comunale è intervenuto nella vicenda. Ora era evidente ed è evidente che la istituzione della commissione aveva scopi, probabilmente, meno nobili e meno istituzionali di quanto si voleva far credere, e cioè, tirare la giacca ad Acquaenna,  una sorta di atteggiamento minatorio certamente non molto velato, volto  a ottenere qualche favore personale, che probabilmente è stato ottenuto, visto che ad oggi pare che tutto si sia insabbiato e nessuno ne parla,compresa la cosidetta opposizione. Quindi dubbi è perplessità sulla vicenda sono più che pertinenti.

giovedì 3 luglio 2014

Tanto Rumore Per Nulla



In gran fermento il solito teatrino della  politica piazzese, con i soliti noti, pronti a esibirsi su tutto senza concludere nulla  - vedasi  la vicenda dell’ospedale Chiello -  senza rendersi conto che alla fine quasi sempre rasentano il ridicolo se non addirittura il patetico. A tenere banco, ultimamente, è la vicenda relativa alla istituzione dei liberi consorzi e il grande dilemma shakespeariano, Enna si Enna no. Come al solito la posizione chiara e precisa dell’ amministrazione comunale e del Sindaco che esprime il nulla manifestando il niente, “Mi corre l’obbligo di rammentare che l’amministrazione da me guidata non ha preso impegni con nessuno quindi siamo in condizioni di scegliere ciò che è più giusto per Piazza” Tra virgolette, tutto quello che è riuscito a dire il  Sindaco a mezzo stampa sui liberi consorzi, davvéro notevole. Da notare che la  legge è stata pubblica il  24 marzo U.S, e che oramai mancano meno di 90 giorni per decidere il da farsi, se si considera che bisogna probabilmente modificare lo statuto, che la delibera deve essere approvata da una maggioranza speciale, e che bisogna indire un referendum confermativo, la incomprensibile dichiarazione del sindaco è solo vuota retorica. Come al solito il  Sindaco e l’amministrazione da lui guidata non   prendono posizione, meglio tenersi liberi non si sa mai . Si sono celebrati due inutili consigli comunali per decidere di non decidere, aggrappandosi a  motivazioni pressoché inesistenti. Dando uno sguardo alla legge che istituisce i liberi consorzi, si capisce perfettamente che si tratta di una legge burla, tant’è che alcuni gruppi parlamentari all’ARS stanno raccogliendo le firme per chiederne l’annullamento.

In buona sostanza vengono eliminati gli organi elettivi, i consorzi non saranno più organi istituzionali come le province, ma saranno enti strumentali dei comuni e, quindi, non avranno più funzioni impositive,  ma il resto rimane così com’è, compresa giunta e presidente, insomma un vero omaggio alla democrazia, fermo restando che funzioni e competenze saranno stabilite con una legge che verrà, e chissà quando, cosi come recita il  continuamente richiamato comma 6 dell’articolo 2 della legge medesima.

Ora proviamo a porci qualche quesito:

1)     Se è vero come è vero la provincia di Enna conta circa 172000 mila abitanti stando all’ultimo censimento del 2011, Piazza conta circa 23000 abitanti, il distacco di Piazza  Armerina dalla provincia di Enna porterebbe il numero di abitanti a circa 149000 per cui in virtù dell’articolo 12 della legge istitutiva dei liberi consorzi Piazza non può aderire ad altro consorzio, i nostri cosidetti amministratori hanno preso e verificato questo aspetto?

2)     La rappresentanza in seno al libero consorzio è data dal rapporto tra il numero dei cittadini residenti nel singolo comune e quelli residenti nell’intero consorzio, quindi in un consorzio che conta svariate centinaia di migliaia di cittadini, Piazza avrebbe un peso quantificabile attorno allo zero.

3)     Con la istituzione dei liberi consorzi gioco forza bisogna ridisegnare i collegi elettorali, guarda caso di questo aspetto nessuno se ne sta occupando, che possibilità avrebbe Piazza Armerina, che oggi conta due rappresentanti in  seno all’assemblea regionale, di potere eleggere propri rappresentanti all’assemblea regionale se aderisse ad un consorzio molto più grande? Nessuno. Questi sono soltanto alcuni aspetti di questa incompiuta, potremmo continuare con la scuola la sanità la viabilità,il personale in carico alle province e via dicendo. Concludo con una metafora; Castrarsi per far dispetto alla moglie non è cosa intelligente. 

 

Morti, dispersi e proteste in Sicilia è caos migranti

http://www.qds.it/16651-morti-dispersi-e-proteste-in-sicilia-e-caos-migranti.htm

martedì 27 maggio 2014

IL GATTO E LA VOLPE ? O GIANNI E PINOTTO?


Un fatto davvero eclatante; nei cimiteri della nostra città è spuntata l’erba. Un accadimento improvviso e imprevedibile stando  all’ordinanza  n.33 del 19 maggio u.s che ha emanato il Sindaco su richiesta del Vicesindaco. Una pratica davvero insolita, oppure un’ escamotage per  evitare una gara e affidare il servizio direttamente a chi si vuole, magari per  onorare”, una promessa elettorale, per fare diserbare i viali e le aiuole dei cimiteri e,  chissà, fare diserbare il giardino  o il viale di qualche amico o affine, scavalcando illegittimamente la normativa su l’ affidamento dei servizi. A pensare male si fa peccato, ma spesso, si ci azzecca.  L’istituto dell’ordinanza sindacale è contemplato dall’articolo 54 del decreto  267/2000 provvedimento che può emanare il sindaco in casi di necessità  improvvisa  e imprevedibile, l’erba nasce e cresce da che è mondo, quindi  la diserbatura, è un intervento programmabile e non  è  certo un imprevisto. Vista la gravità del fatto l’opposizione, semmai  ce ne fosse una, farebbe bene a segnalare il provvedimento al collegio dei Revisori dei Conti e alla Procura della Corte dei Conti, i soldi dei contribuenti non debbono essere spesi per fare clienti, ma per rendere servizi ai cittadini e, questa amministrazione, se la si può definire tale, si  distinguerà per le regalie e le varianti al Piano Regolatore .




domenica 25 maggio 2014

Chiudono 72 mini-ospedali per 3000 posti letto. L'elenco regione per regione

http://www.quifinanza.it/8588/foto/chiudono-72-mini-ospedali-per-3000-posti-letto-elenco-regione-per-regione.html?refresh_ce

SICILIA: 23 STRUTTURE, 946 POSTI LETTO

- P.O. F.lli Parlapiano a Ribera: 36 posti letto;
- P. O. M. Immacolata Longo a Mussomeli: 47 posti letto;
- P. O. Maddalena Raimondi a San Cataldo: 43 posti letto;
- P. O. Santo Stefano a Mazzarino: 25 posti letto;
- P. O. Suor Cecilia Basarocco a Niscemi: 41 posti letto;
- S. Giovanni di Dio e S. Isidoro a Giarre: 35 posti letto;
- P. O. Maria Ss. Addolorata a Biancavilla: 52 posti letto;
- P. O. Castiglione Prestianni a Bronte: 51 posti letto;
- P. O. Ss. Salvatore a Paternò: 55 posti letto;
- P. O. Basso Ragusa Militello in Val di Catania: 47 posti letto;
- P. O. M. Chiello a Piazza Armerina: 51 posti letto;
- P. O. Ferro-Capra-Branciforte a Leonforte: 57 posti letto;
- P. O. Lipari: 25 posti letto;
- P. O. Dei Bianchi Corleone: 58 posti letto;
- P. O. Madonna dell'Alto a Petralia Sottana: 38 posti letto;
- Ospedale Regina Margherita a Comiso: 46 posti letto;
- Ospedale Busacca a Scicli: 51 posti letto;
- P. O. Trigona a Noto: 54 posti letto;
- P. O. A. Rizza a Siracusa: 24 posti letto;
- Ospedale San Vito e Santo Spirito ad Alcamo: 50 posti letto;
- P. O. B. Nagar a Pantelleria: 18 posti letto;
- P. O. Abele Ajello a mazara del Vallo: 18 posti letto;
- P. O. Vittorio Emanuele III a Salemi: 24 posti letto.


martedì 8 aprile 2014

Migranti: Accoglienza o Business?

C’è da chiedersi : ci sono regole circa  l’ingresso dei richiedenti asilo politico nelle varie realtà? O tutto è lasciato al caso, nel senso che ognuno si organizza come crede secondo le proprie esigenze,  senza tenere conto della reale possibilità che un territorio ha in termini di adeguata accoglienza (servizi, occupazione, integrazione).  Di ragioni per credere che attorno alle disgrazie di questi poveri sventurati si stiano arricchendo persone senza scrupoli ce ne sono parecchie.  Il fenomeno oramai ha raggiunto proporzioni più che allarmanti e la politica nazionale e comunitaria ne sta sottovalutando i risvolti. L’interrogativo nasce  dalla  polemica  nata  per via di una interrogazione al Sindaco da parte dei consiglieri del Partito Democratico che, giustamente, vogliono sapere dal Sindaco  notizie circa il cofinanziamento di un progetto di accoglienza per un’ importo pari a  trecentomila euro, che il comune dovrebbe sborsare per il triennio 2014/2016 , e il responsabile di una   struttura  che si occupa di accoglienza, partner del comune in questo progetto , che, prontamente e, inopinatamente, è intervenuto  nella vicenda, senza peraltro essere stato chiamato in causa, fermo restando che soltanto gli enti locali potevano presentare i progetti di accoglienza, sostenendo che, il comune non avrà in carico nessuna spesa, ma nell’elenco del ministero (consultare il link di seguito indicato) http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/28_2014/2014_01_31_GRADUATORIA_ex_art._9x_co._1_lett._cx_Richiedenti_protezione_internazionale_restanti_categorie.pdf  è  il comune ente  cofinanziatore per cui la risposta deve darla il Sindaco e, comunque, fornire l’allegato C1 del bando, allegato al progetto, dal quale si evincono i termini e le modalità di compartecipazione del comune, ai consiglieri interroganti.  Qualche giorno addietro  il Consiglio Comunale di Pietraperzia in merito alla vicenda profughi ha adottato un atto d’indirizzo dove, senza mezzi termini, ha espresso il proprio dissenso, dopo avere consultato i cittadini, a una eventuale disponibilità  da parte dell’amministrazione, in termini di accoglienza, motivando le ragioni di tale scelta. Ora il Consiglio Comunale che rappresenta tutta la città, dovrebbe chiedersi: quanti sono gli ospiti nelle nostre strutture, quanti ne arriveranno, quanto tempo rimarranno e quali prospettive per quelli che rimarranno. L’interesse di tutti deve prevalere sull’interesse di pochi.