Elezioni e dintorni
Le leggi elettorali racchiudono nella loro
architettura le più svariate contraddizioni, vengono partorite in momenti
particolari finendo per diventare oggetto di scontro eterno. Una legge nata in
un certo periodo finisce per essere antitetica in un periodo successivo
per gli stessi che l’ hanno voluta perché non più funzionale alle loro
neccessità per via delle trasformazioni avvenute nei partiti strada facendo,
per cui bisogna rimodellarla per renderla funzionale alle esigenze della casta.
Da Roma a Palermo e fino alle periferie più estreme l’imperativo è uno e uno
soltanto,riguadagnare la poltrona ,ed ecco in campo tutte le formule e le
variabili più bizzarre, dalle alleanze –le più improbabili –alle formule folli
partorite dai nostri dirigenti di partito ,guerre intestine e non, veti
incrociati e insulti ,ma programmi zero.
Tutto si racchiude in una semplice addizione condita con qualche formula
che limiti il potere dell’elettore, dalla quale si ricavano proiezioni future e
probabili spartizioni di poltrone. Noi elettori,purtroppo, di memoria corta
,continuiamo a recarci alle urne senza riflettere su quanto è accaduto in
passato e su cosa potrà accadere in futuro.Il sistema clientelare -
sapientemente costruito negli ultimi vent’anni e causa certa della crisi
attuale - è l’architrave di tutto ciò.
Anche questa volta a mio avviso i soliti noti la faranno franca in
quanto a vario titolo stanno ricomponendo il
quadro di sempre senza preoccuparsi del “popolo sovrano” che dice
a gran voce di non riconoscere più questa classe dirigente. A Roma si cerca di fare una finta legge
elettorale per garantire i notabili della politica e sempre per restare in tema, in Sicilia
nascono alleanze innaturali ed improbabili pur di guadagnare Palazzo
D’Orleans e Palazzo dei Normanni - Lombardo
docet- Insomma niente programmi e niente riforme, per cui niente
cambiamento. Nella nostra provincia,
volendo tracciare un quadro per approssimazione in riferimento alle elezioni del 2008
considerato che su 90 seggi –avrebbero dovuto essere 70 ma Lombardo ha
pensato bene a dimettersi prima dell’approvazione della riforma- ne occuperemo tre o quattro, il quarto
eventualmente con i resti su base
regionale, considerato che ci saranno una decina di liste con tre candidati per
ogni lista e che, quindi, soltanto tre
liste avranno un eletto, salvo che qualche lista non abbia un risultato doppio
rispetto a tutte le altre. Facile dunque comprendere quante liste e quali liste e quante candidature e
quali candidature non hanno speranza. Di seguito ho inserito il link
dell’ufficio elettorale della regione autonomielocali.servizio5uo1@regione.sicilia.it dal
quale si possono verificare i dati. Tutto ciò dovrebbe servire a farci
comprendere quanta confusione viene creata ad arte, illudendo gli elettori per
racimolare qualche centinaio di preferenze per accreditarsi alla corte di
qualche “sovrano”.
Il prossimo anno si vota anche nella nostra
città e la nuove legge elettorale dovrebbe mettere qualche paletto al solito
mercato delle vacche, soprattutto, per gli autoreferenziati che dovranno
cercare casa, in quanto il loro pacchetto azionario mal si concilia con lo sbarramento previsto dalla
nuova legge elettorale che scoraggia il proliferare di liste civiche ad
personam, pertanto oltre alla loro “dote”
dovranno trovare collocazione in liste “sicure” a danno di quanti si candidano per credo e per passione. Questo
sarà il vero banco di prova per i partiti tradizionali.
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