Con delibera N°10 del 26/02/2014, su proposta della III^commissione consiliare,composta dai consiglieri,Alberghina, Picicuto, Cursale, Velardita e Ferrara,con un elenco di contestazioni e di rilievi,minacciando addirititura l'intervento dell'ARPA(Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) , il consiglio comunale,ai
sensi sell’articolo 32 bis dello statuto, istitutiva una commissione d'indagine
su Acquaenna. Ora a prescindere dal fatto che il consiglio
comunale può istituire commissioni d’indagine su fatti e atti che riguardano il
comune o sue partecipate e non certo su società nelle quali il comune non ha nessuna
partecipazione, vedi Acquaenna
, semmai il controllo dovrebbe avvenire attraverso l’ ATO idrico, società che
ha affidato ad Acquaenna il servizio,
dove il comune è rappresentato dal Sindaco
che potrebbe e dovrebbe dare tutte le risposte ai quesiti della
commissione. In ossequio all’articolo
32 bis dello statuto la commissione si era data 90 giorni di tempo per relazionare in merito all’indagine in consiglio comunale, il quale, a sua volta,
avrebbe dovuto esprimersi, adottando o meno un proprio provvedimento. Da
allora sono passati sette mesi e la commissione non ha dato più segni di se,
tantomeno il consiglio comunale è intervenuto nella vicenda. Ora era evidente
ed è evidente che la istituzione della commissione aveva scopi, probabilmente,
meno nobili e meno istituzionali di quanto si voleva far credere, e cioè, tirare
la giacca ad Acquaenna, una sorta di atteggiamento minatorio certamente non molto velato,
volto a ottenere qualche favore personale,
che probabilmente è stato ottenuto, visto che ad oggi pare che tutto si sia
insabbiato e nessuno ne parla,compresa la cosidetta opposizione. Quindi dubbi è perplessità sulla vicenda sono più
che pertinenti.
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