domenica 17 novembre 2013

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE

Il 30 novembre è il termine ultimo per l'approvazione del bilancio di previsione, ad oggi, non risulta che l'amminisrazione abbia approvato la proposta da sottoporre al consiglio comunale per la successiva approvazione definitiva, anche perché, quest'ultimo, non ha ancora approvato le aliquote relative all'IMU per la seconda casa e all'IPRPEF, indispensabili e determinanti, in quanto, generano una cospicua parte delle entrate e senza le quali il dissesto è assicurato.Il consiglio comunale si è riunito giovedì  ultimo scorso per decidere in  merito, ma il tutto si è risolto con un nulla di fatto, non essendo stata trovata la quadra del cerchio. La proposta discussa prevede che  le due aliquote vengano applicate  al massimo previsto dalla legge e, cioè, l'IMU al 10,6 per mille e l'irpef all'8 per mille, unica via possibile per salvare probabilmente il comune dal dissesto finanziario.La discussione, pare che, si sia incentrata sulle esenzioni delle  seconde case date in comodato, ma ciò comunque determinerebbe un minore gettito e potrebbe compromettere la stabilità finanziaria dell'ente, inoltre il consiglio comunale ha qualche difficoltà circa l'approvazione delle due aliquote che di fatto colpiranno pesantemente i soliti contribuenti, è appena il caso di ricordare che la precedente amministrazione applicò l'IRPEF al 2 per mille e l'IMU per la seconda casa all'8,6 per mille . E'del tutto evidente come i minori trasferimenti dello stato e della regione, inchiodino gli amministratori alle proprie responsabilità, mettendo a nudo le  bugie sbandierate ai quattro venti in campagna elettorale.
Ora un minimo di analisi  in questi casi è di rigore, va da se, che, la mancata approvazione delle due imposte, cosi come proposte, causerebbe, inevitabilmente il dissesto, per cui, per legge, tutte le imposte verrebbero applicate con le aliquote massime d'ufficio, a ciò si aggiungerebbero tutte le sanzioni previste per gli enti dissestati, prima fra tutte, l'impossibilità di fare assunzioni e, il prezzo più alto, lo pagherebbero i precari del nostro comune e, i lavoratori che prestano la loro opera nelle cooperative che erogano servizi per conto del comune, in quanto il dissesto, obtorto collo, comporterebbe un taglio notevole ai servizi (assistenza domiciliare, asilo, assistenza portatori di handicap)  e i lavoratori  vedrebbero sfumare ogni loro speranza. Insomma come si suol dire: il danno e la beffa. Da quanto fin qui evidenziato si capisce che, tra i due mali, il minore è l'approvazione da parte del  consiglio comunale, delle due imposte, con le percentuali proposte, salvando capre e cavoli.
Semmai il sindaco dovrà spiegare ai cittadini-contibuenti,  così come esplicitato nel suo programma,  (RIDUZIONE PRESSIONE FISCALE SUI CITTADINI)  http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/ALLEGATI/2013/4/3107_Programmi%20Elettorali%20dei%20Candidati%20a%20Sindaco.pdf
 con quale razio avrebbe  ridotto la pressione fiscale, sapendo che, le condizioni finanziarie di tutti gli enti locali,della regione e dello stato centrale erano  e sono parecchio precarie.Insomma l'unica cosa in qui riesce bene la politica è dire bugie. Mi auguro che l'opposizione sappia incalzare il sindaco anche su questo fronte,
ricordandogli che le bugie hanno le gambe corte.

Giuseppe Venezia



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