mercoledì 25 dicembre 2013
lunedì 23 dicembre 2013
domenica 22 dicembre 2013
giovedì 19 dicembre 2013
RITRATTO DI UN LEADER
Giampiero Samorì indagato per associazione a delinquere. Sequestrati terreni, case e yacht
http://www.huffingtonpost.it/2013/12/19/samori-indagato-associazione-delinquere_n_4471093.html?utm_hp_ref=italy
venerdì 13 dicembre 2013
lunedì 9 dicembre 2013
sabato 30 novembre 2013
venerdì 29 novembre 2013
DDL PRECARI: ECCO IL TESTO
DISEGNO DI LEGGE
Disposizioni in materia di personale precario
Disposizioni in materia di personale precario
Art. 1
Istituzione elenco regionale lavoratori appartenenti al
regime transitorio dei lavori socialmente utili
1
Al fine di favorire l’assunzione a tempo indeterminato
dei lavoratori di cui all’art. 2, comma 1, del D.Lgs. 28 febbraio 2000, n. 81 e
di cui all’art. 3, comma 1, del D.Lgs. 7 agosto 1997 n. 280, è istituito nella
regione siciliana l’elenco regionale previsto dall’art. 4, comma 8, del D.L. 31
agosto 2013 n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013 n. 125.
2
L’elenco regionale istituito ai sensi del comma 1, si
articola in 3 sezioni comprendenti rispettivamente:
a)
i lavoratori di cui all’art. 2, comma 1, del D.Lgs. 28
febbraio 2000, n. 81 e di cui all’art. 3, comma 1, del D.Lgs. 7 agosto 1997 n.
280, titolari di contratto a tempo determinato relativo alle qualifiche di cui
all’art. 16 della legge 28 febbraio 1987 n. 56 e s.m.i.;
b)
i lavoratori di cui all’art. 2, comma 1, del D.Lgs. 28
febbraio 2000, n. 81 e di cui all’art. 3, comma 1, del D.Lgs. 7 agosto 1997 n.
280, titolari di contratti a tempo
determinato relativo a qualifiche superiori rispetto a quelle di cui all’art.
16 della legge 28 febbraio 1987 n. 56 e s.m.i.;
c)
i lavoratori di cui all’art. 2, comma 1, del D.Lgs. 28
febbraio 2000, n. 81 e di cui all’art. 3, comma 1, del D.Lgs. 7 agosto 1997 n.
280, impegnati in attività socialmente utili alla data di pubblicazione della
presente legge.
3
I lavoratori di cui al comma 2 lettere a) b) c) vengono
inseriti nell’elenco regionale a domanda da presentarsi al Dipartimento
Regionale del Lavoro, dell’Impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle
attività formative, entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente legge.
4
Il Dipartimento Regionale del Lavoro, dell’Impiego,
dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative, sulla base dei
criteri stabiliti dall’art. 4 comma 8 del D.L. 31 agosto 2013 n. 101 convertito
in legge 30 ottobre 2013 n. 125, predispone l’elenco regionale, istituito ai
sensi del comma 1, entro 60 giorni decorrenti dalla data di scadenza del
termine per la presentazione dell’istanza di inserimento.
Art. 2
Stabilizzazioni
1
A decorrere dal 1° settembre 2013 e sino al 31 dicembre
2016, gli enti territoriali che hanno vuoti in organico relativamente alle
qualifiche di cui all’art. 16 della legge 28 febbraio 1987 n. 56 e s.m.i.,
coerentemente con la programmazione triennale del fabbisogno del personale e
dei posti in dotazione organica, e nell’ambito dei vincoli finanziari di cui
all’art. 4 comma 6 del D.L. 31 agosto 2013 n. 101 convertito in legge 30
ottobre 2013 n. 125, procedono, in deroga a quanto disposto dall’art. 12, comma
4, del D.Lgs. 1 dicembre 1997 n.468, all’assunzione a tempo indeterminato,
anche con contratto a tempo parziale, dei soggetti inseriti nell’elenco regionale
di cui all’articolo 1, comma 2 lettera a) della presente legge, secondo i
criteri e le modalità di reclutamento previsti dall’articolo
49 della legge regionale 5 novembre 2004, n. 15, con diritto di essere
stabilizzati con precedenza dei lavoratori utilizzati presso l'ente che procede
alla stabilizzazione.
2
Per le qualifiche superiori rispetto a quelle di cui
all’art. 16 della legge 56/87 e s.m.i.,
a decorrere dal 1 settembre 2013 e fino al 1 dicembre 2016, le pubbliche
amministrazioni che hanno vuoti in organico, coerentemente con la programmazione triennale del fabbisogno del personale e dei posti
in dotazione organica, per le finalità e nel rispetto delle disposizioni
previste dalla normativa vigente e dall’art. 4 comma 6 del D.L. 101/2013 convertito
in legge 30 ottobre 2013 n. 125, possono procedere all'assunzione del personale
precario di cui all'articolo 1, comma 2 lettera b) della
presente legge, con diritto di essere stabilizzati con precedenza
dei lavoratori utilizzati presso l'ente che procede alla stabilizzazione.
3
Si applicano sino al 31 dicembre 2016 le disposizioni di
cui all’articolo 19,
comma 4, della legge
regionale 1° settembre 1993, n. 25 ed all’articolo 8 della legge
regionale 10 ottobre 1994, n. 38.
Art. 3
Proroga dei contratti a tempo determinato presso le
pubbliche amministrazioni
1
Per le finalità di cui ai commi 9 e 9 bis dell’articolo
4 del D.L. 31 agosto 2013 n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013 n. 125, le
pubbliche amministrazioni, nel rispetto delle disposizioni vigenti e coerentemente con la programmazione triennale del fabbisogno del
personale e dei posti in dotazione organica, possono prorogare i contratti di
lavoro a tempo determinato dei soggetti aventi diritto all’inserimento
nell’elenco regionale di cui all’articolo 1 della presente legge, sino e non
oltre il 31 dicembre 2016.
2
A decorrere dall’1 gennaio 2014 sono abrogate le misure
di sostegno in favore dei lavoratori appartenenti al regime transitorio dei
lavori socialmente utili previste dall’articolo 25 della legge regionale 29
dicembre 2003, n. 21, dall’articolo 2, comma 3, della legge regionale 31
dicembre 2007, n. 27, dagli articoli 4 e 8 della legge regionale 14 aprile
2006, n. 16 e dall’articolo 23, comma
14, della legge regionale 22 dicembre 2005, n. 19.
3
Per compensare gli
squilibri finanziari delle Autonomie Locali per effetto delle
disposizioni del comma 2 del presente articolo è istituito, presso il
dipartimento delle Autonomie Locali, un Fondo straordinario per la salvaguardia
degli equilibri di bilancio, da ripartire con decreto dell’Assessore Regionale
della Funzione Pubblica e delle Autonomie Locali, di concerto con l'Assessore
Regionale per la Famiglia, le Politiche sociali ed il Lavoro, previa intesa in
sede di Conferenza Regione – Autonomie locali.
4
Il
Fondo di cui al precedente comma è determinato, per il triennio 2014-2016, in
misura pari a 180.868 migliaia di euro
per l'anno 2014 e 199.491 migliaia di euro annui per ciascuno degli anni
2015 e 2016.
5
Per compensare gli
squilibri finanziari delle pubbliche amministrazioni, con esclusione
delle Autonomie Locali, per effetto delle disposizioni del comma 2 del presente
articolo è istituito, presso il dipartimento del Lavoro, dell’Impiego,
dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative, un Fondo
straordinario per la salvaguardia degli equilibri di bilancio, da ripartire
sulla base dei criteri stabiliti con decreto dell’Assessore Regionale per
la Famiglia, le Politiche sociali ed il Lavoro, previa delibera della Giunta
regionale.
6
Il
Fondo di cui al precedente comma è determinato, per il triennio 2014-2016, in
misura pari a 19.124 migliaia di euro
per l'anno 2014 e 27.652 migliaia di euro annui per ciascuno degli anni
2015 e 2016.
7
Per l'erogazione delle misure di sostegno in favore dei
soggetti in atto impegnati nelle attività socialmente utili di cui all’articolo
1 della legge regionale 5 novembre 2001, n. 17, prorogati ai sensi del comma 1
del presente articolo, è autorizzata, per il triennio 2014-2016, la spesa annua di 36.362 migliaia
di euro.
8
Agli oneri finanziari derivanti dall’applicazione del
presente articolo, quantificati nella misura complessiva di 237.366 migliaia di
euro per l’anno 2014, 264.517 migliaia di euro per l’anno 2015 e 264.517 migliaia di euro per l’anno 2016, si
provvede mediante riduzione di parte delle disponibilità dell’U.P.B. 4.2.1.5.2
- accantonamento 1001 - del bilancio della Regione per il triennio 2014-2016.
Art. 4
Borse formative all’autoimpiego
1 Per le finalità di cui all’articolo 2 della
legge regionale 23 gennaio 1998, n. 3 e successive modifiche ed integrazioni è autorizzata,
per il triennio 2014-2016, la spesa annua di 1.012 migliaia di euro, cui si
provvede mediante riduzione di parte delle disponibilità dell’U.P.B. 4.2.1.5.2
- accantonamento 1001 - del bilancio della Regione per il triennio 2014-2016.
Art. 5
Proroghe e stabilizzazioni del personale
a tempo determinato in servizio presso la Regione
1.
L’Amministrazione regionale, nel rispetto della dotazione organica del
personale non dirigenziale del ruolo
dell’Amministrazione regionale, determinata con l’art. 51 della legge regionale
12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche, nonché della programmazione
triennale del fabbisogno di personale di cui all’art. 5 della legge regionale
15 maggio 2000, n. 10, in armonia con i principi stabiliti dal decreto legge 31
agosto 2013, n. 101, convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125, è autorizzata
a bandire, sino il 31 dicembre 2016, al fine di valorizzare le professionalità
acquisite dal personale con contratto di lavoro a tempo determinato e, al contempo, ridurre il numero dei
contratti a termine, procedure concorsuali, per titoli ed esami, per assunzioni
a tempo indeterminato di personale non dirigenziale da inquadrare nelle
categorie A, B, C e D dell’ordinamento professionale del personale regionale,
riservate esclusivamente a coloro che sono in possesso dei requisiti di cui
all’art. 1, commi 519 e 558, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e all’art.
3, comma 90, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonché a favore di coloro
che alla data del 31 ottobre 2013 hanno maturato, negli ultimi cinque anni,
almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo
determinato alle dipendenze dell’Amministrazione regionale, con esclusione, in
ogni caso dei servizi prestati presso gli uffici di diretta collaborazione
degli organi politici.
2. Con
decreto del Presidente della Regione
previa deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore delle autonomie locali e della
funzione pubblica di concerto con l’Assessore dell’economia, vengono individuati
i posti da utilizzare per le procedure di reclutamento speciale nel limite del
50% dei posti disponibili a garanzia dell’adeguato accesso dall’esterno, anche
complessivamente considerati per gli anni 2014, 2015, 2016 coerentemente con la
programmazione triennale del fabbisogno di personale, previa riduzione del 5%
della dotazione organica di cui all’art. 51 della legge regionale n. 10/2011.
3. Nelle more delle procedure di reclutamento
speciale transitorio, e fino al 31 dicembre 2016, in armonia a quanto previsto
dall’art. 4, comma 9 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito in
legge 30 ottobre 2013, n. 125, l’Amministrazione regionale è autorizzata a
prorogare i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, in scadenza al
31/12/2013, tenuto conto del fabbisogno
effettivo, delle risorse finanziarie disponibili e dei posti in dotazione
organica in atto vacanti, per le esigenze di cui all’art. 5, comma 1, della
legge regionale 9 maggio 2012, n. 26.
4 Per le
finalità di cui al comma 1 del presente articolo è autorizzata, per il triennio
2014-2016 la spesa di 27.161 migliaia di euro, cui si provvede mediante
riduzione di parte delle disponibilità dell’U.P.B. 4.2.1.5.2 - accantonamento
1001 - del bilancio della Regione per il triennio 2014-2016.
5 A decorrere
dall’anno 2014 è istituito un Fondo per le stabilizzazioni ed il ricambio
generazionale e professionale con una dotazione finanziaria, per il triennio
2014-2016, pari a 4.800 migliaia di euro annui. Il Fondo è annualmente
alimentato:
a) dell'importo
annuo delle retribuzioni di anzianità dei dirigenti comunque cessati dal
servizio dall'1 gennaio di ciascun anno;
b) dal 50%
delle somme versate da enti, aziende ed agenzie sottoposte a tutela e vigilanza
della Regione, società partecipate dalla stessa, nonché aziende private in
relazione agli incarichi espletati da Dirigenti regionali la cui designazione o
nomina compete all’Amministrazione regionale;
c) dall'importo
annuo delle indennità di amministrazione del personale regionale del comparto
non dirigenziale comunque cessato dal servizio dall'1 gennaio di ciascun anno;
d) dal 60%
delle riduzioni da operare ai fondi per il trattamento accessorio del
personale, anche di livello dirigenziale, in corrispondenza alla riduzione del
personale in servizio.
6 All’onere di
cui al precedente comma si provvede
mediante riduzione di parte delle disponibilità dell’U.P.B. 4.2.1.5.2 -
accantonamento 1004 - del bilancio della Regione per il triennio 2014-2016.
Art. 6
Entrata in vigore
1. La presente legge
sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.
2. E’ fatto
obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della
Regione.
martedì 26 novembre 2013
domenica 17 novembre 2013
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
Il 30 novembre è il termine ultimo per l'approvazione del bilancio di previsione, ad oggi, non risulta che l'amminisrazione abbia approvato la proposta da sottoporre al consiglio comunale per la successiva approvazione definitiva, anche perché, quest'ultimo, non ha ancora approvato le aliquote relative all'IMU per la seconda casa e all'IPRPEF, indispensabili e determinanti, in quanto, generano una cospicua parte delle entrate e senza le quali il dissesto è assicurato.Il consiglio comunale si è riunito giovedì ultimo scorso per decidere in merito, ma il tutto si è risolto con un nulla di fatto, non essendo stata trovata la quadra del cerchio. La proposta discussa prevede che le due aliquote vengano applicate al massimo previsto dalla legge e, cioè, l'IMU al 10,6 per mille e l'irpef all'8 per mille, unica via possibile per salvare probabilmente il comune dal dissesto finanziario.La discussione, pare che, si sia incentrata sulle esenzioni delle seconde case date in comodato, ma ciò comunque determinerebbe un minore gettito e potrebbe compromettere la stabilità finanziaria dell'ente, inoltre il consiglio comunale ha qualche difficoltà circa l'approvazione delle due aliquote che di fatto colpiranno pesantemente i soliti contribuenti, è appena il caso di ricordare che la precedente amministrazione applicò l'IRPEF al 2 per mille e l'IMU per la seconda casa all'8,6 per mille . E'del tutto evidente come i minori trasferimenti dello stato e della regione, inchiodino gli amministratori alle proprie responsabilità, mettendo a nudo le bugie sbandierate ai quattro venti in campagna elettorale.
Ora un minimo di analisi in questi casi è di rigore, va da se, che, la mancata approvazione delle due imposte, cosi come proposte, causerebbe, inevitabilmente il dissesto, per cui, per legge, tutte le imposte verrebbero applicate con le aliquote massime d'ufficio, a ciò si aggiungerebbero tutte le sanzioni previste per gli enti dissestati, prima fra tutte, l'impossibilità di fare assunzioni e, il prezzo più alto, lo pagherebbero i precari del nostro comune e, i lavoratori che prestano la loro opera nelle cooperative che erogano servizi per conto del comune, in quanto il dissesto, obtorto collo, comporterebbe un taglio notevole ai servizi (assistenza domiciliare, asilo, assistenza portatori di handicap) e i lavoratori vedrebbero sfumare ogni loro speranza. Insomma come si suol dire: il danno e la beffa. Da quanto fin qui evidenziato si capisce che, tra i due mali, il minore è l'approvazione da parte del consiglio comunale, delle due imposte, con le percentuali proposte, salvando capre e cavoli.
Ora un minimo di analisi in questi casi è di rigore, va da se, che, la mancata approvazione delle due imposte, cosi come proposte, causerebbe, inevitabilmente il dissesto, per cui, per legge, tutte le imposte verrebbero applicate con le aliquote massime d'ufficio, a ciò si aggiungerebbero tutte le sanzioni previste per gli enti dissestati, prima fra tutte, l'impossibilità di fare assunzioni e, il prezzo più alto, lo pagherebbero i precari del nostro comune e, i lavoratori che prestano la loro opera nelle cooperative che erogano servizi per conto del comune, in quanto il dissesto, obtorto collo, comporterebbe un taglio notevole ai servizi (assistenza domiciliare, asilo, assistenza portatori di handicap) e i lavoratori vedrebbero sfumare ogni loro speranza. Insomma come si suol dire: il danno e la beffa. Da quanto fin qui evidenziato si capisce che, tra i due mali, il minore è l'approvazione da parte del consiglio comunale, delle due imposte, con le percentuali proposte, salvando capre e cavoli.
Semmai il sindaco dovrà spiegare ai cittadini-contibuenti, così come esplicitato nel suo programma, (RIDUZIONE PRESSIONE FISCALE SUI CITTADINI) http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/ALLEGATI/2013/4/3107_Programmi%20Elettorali%20dei%20Candidati%20a%20Sindaco.pdf
con quale razio avrebbe ridotto la pressione fiscale, sapendo che, le condizioni finanziarie di tutti gli enti locali,della regione e dello stato centrale erano e sono parecchio precarie.Insomma l'unica cosa in qui riesce bene la politica è dire bugie. Mi auguro che l'opposizione sappia incalzare il sindaco anche su questo fronte,
ricordandogli che le bugie hanno le gambe corte.
Giuseppe Venezia
giovedì 7 novembre 2013
venerdì 18 ottobre 2013
lunedì 14 ottobre 2013
MALA GESTIO
Ennesimo
e inutile consiglio comunale sulla problematica della casa di riposo S.
Giuseppe di Piazza Armerina, riguardante le spettanze dei lavoratori che, sono
in credito nei confronti dell’istituzione di parecchie mensilità. La vicenda parte da
molto lontano circa la gestione
dell’ente che, con buona probabilità
è
stato gestito più come serbatoio elettorale che per i fini istituzionali a cui
è preposto, dilatando verosimilmente la spesa per il personale a dismisura. Il
problema che si trascina oramai da anni, riguarda il contenzioso che ha visto
contrapposto il comune, l’ASP e
l’IPAB S. Giuseppe, dove quest’ultimo, rivendica dei crediti nei
confronti del comune e dell’ASP relativi a rette mai onorate, secondo quanto
sostenuto dall’IPAB. Fatta questa breve sintesi come premessa, sarebbe
opportuno trovare la soluzione al problema considerato che tante famiglie sono
in difficoltà per via della mancata retribuzione, a poco o a nulla servono le pacche sulle
spalle o gli attestati di solidarietà. Più volte il consiglio comunale nella
precedente legislatura si è occupato della vicenda, suggerendo delle ipotesi di
soluzione tra cui la dismissione degli immobili di proprietà dell’istituzione e
l’offerta di nuovi servizi. Inoltre essendo una istituzione pubblica di
assistenza e beneficienza con tutta probabilità potrebbe utilizzare parte della
struttura come centro di accoglienza per profughi redigendo progetti di
accoglienza in partenariato con altri enti, ad esempio con il comune. Insomma
che gli amministratori si rimbocchino le maniche, al fine di ripianare i debiti
e mettere il bilancio in carreggiata.
Giuseppe
Venezia
martedì 24 settembre 2013
CANTIERI DI SERVIZIO, OUT?
Proclami
diramati dagli altoparlanti, distribuzione di moduli, rassicurazioni a mezzo
stampa, http://www.startnews.it/notizie/START_WRITE_NEWS_10.ASP?KEY=7438,
ma
ad oggi nessuna notizia in merito trapela dai nostri amministratori. Il bando,
pubblicato sulla gazzetta ufficiale della regione siciliana numero 39 del
23//08/2013 a pag. 41 http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g13-39/g13-39.pdf testualmente recita: “Entro il termine di
gg. 30 dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione
siciliana della presente direttiva, i comuni interessati sono tenuti a
trasmettere al servizio I - Cantieri di lavoro - dipartimento regionale del
lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività
formative, via Imperatore Federico, n. 70,Palermo, la richiesta di finanziamento per
programmi di lavoro, approvati dagli organi competenti, per la realizzazione di
uno o più cantieri di servizi, eventualmente ripetibili nel corso dell’anno,
fino ad esaurimento del finanziamento concesso”La misura, per la quale sono stati stanziati
50 milioni di euro, consentirebbe ai comuni di alleviare le problematiche
occupazionali che affliggono i cittadini
e di realizzare infrastrutture ed erogare servizi.
E' lecito chiedersi se la nostra amministrazione ha provveduto ad inoltrare
i progetti per la realizzazione dei cantieri di servizio, considerato che, il
termine per la presentazione dei progetti risulta essere scaduto. Inoltre i
comuni devono provvedere a redigere e
pubblicare il bando per la formazione delle
graduatorie secondo le direttive
emanate dalla regione, contestualmente, o nei successivi 30 giorni dalla
data di scadenza per la presentazione
dei progetti. Se ad oggi tutto tace, c’è da preoccuparsi. Perdere una simile
occasione sarebbe un danno enorme per la nostra collettività in termini di servizi
e infrastrutture, per la nostra economia e, sopratutto, per i tanti giovani
disoccupati della nostra città, ai quali, il bando rivolge maggiori attenzioni.
L’amministrazione precedente relativamente all’ultimo bando
emanato dalla regione, riuscì a far finanziare 7 progetti, occupando 140
persone per tre mesi, consentendo agli stessi, di maturare i requisiti per
accedere al beneficio dell’indennità di disoccupazione, inoltre mi chiedo come
i consiglieri comunali non abbiano posto la loro attenzione su questa problematica, vista l’importanza che riveste
nella nostra comunità.
Giuseppe
Venezia
domenica 22 settembre 2013
venerdì 20 settembre 2013
(DI) MISSIONE IMPOSSIBILE
Dopo il danno la
beffa, questo è quello che si può dire dopo le dimissioni di Bascetta, il danno
per avere determinato la vittoria di Miroddi, la beffa per avere abbandonato il
campo. Come stavano le cose, avrebbe dovuto capirlo sin da subito, l’estromissione
di Angelo Picicuto da assessore designato, non confermato all’atto della
proclamazione, dava già la misura di questa amministrazione, ma Bascetta su
questo ha preferito tacere, le ridicolaggini del Bascetta a tutto campo
le conosciamo. Basta leggere il suo programmahttp://www.comune.piazzaarmerina.en.it/ALLEGATI/2013/4/3107_Programmi
Elettorali dei Candidati a Sindaco.pdfper capire che non aveva
capito o aveva fatto finta di non capire,ora se ha capito è notevolmente in
ritardo. In una famosa canzone di Francesco Guccini c’è una frase bellissima “
Bisogna saper scegliere in tempo e non arrivarci per contrarietà” altrimenti si
è banali e, lo si è più degli altri, quanto si sono generate aspettative
nel prossimo, così come ha sempre fatto il “compagno” Bascetta. Le sue
dimissioni non lo assolveranno per le scelte fin qui compiute e tantomeno le
spiegazione farfugliate a mezzo stampa. Lui più di altri conosceva la
situazione finanziaria del comune e le leggi a presidio della finanza pubblica,
a mentito clamorosamente sapendo di mentire, si può delirare , ma se si ha la
febbre alta. Attacca sulle imposte, ma ha approvato l’istituzione della TARES,
la nuova tassa sui rifiuti,(vedi delibera di seguito indicata) http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/DELIBERE/PROPOSTE/GM/6077.pdfI
suoi elettori sono stati traditi e, se ne ricorderanno. L’identikit ora è
chiaro.
Giuseppe Venezia
Dopo il danno la
beffa, questo è quello che si può dire dopo le dimissioni di Bascetta, il danno
per avere determinato la vittoria di Miroddi, la beffa per avere abbandonato il
campo. Come stavano le cose, avrebbe dovuto capirlo sin da subito, l’estromissione
di Angelo Picicuto da assessore designato, non confermato all’atto della
proclamazione, dava già la misura di questa amministrazione, ma Bascetta su
questo ha preferito tacere, le ridicolaggini del Bascetta a tutto campo
le conosciamo. Basta leggere il suo programmahttp://www.comune.piazzaarmerina.en.it/ALLEGATI/2013/4/3107_Programmi
Elettorali dei Candidati a Sindaco.pdfper capire che non aveva
capito o aveva fatto finta di non capire,ora se ha capito è notevolmente in
ritardo. In una famosa canzone di Francesco Guccini c’è una frase bellissima “
Bisogna saper scegliere in tempo e non arrivarci per contrarietà” altrimenti si
è banali e, lo si è più degli altri, quanto si sono generate aspettative
nel prossimo, così come ha sempre fatto il “compagno” Bascetta. Le sue
dimissioni non lo assolveranno per le scelte fin qui compiute e tantomeno le
spiegazione farfugliate a mezzo stampa. Lui più di altri conosceva la
situazione finanziaria del comune e le leggi a presidio della finanza pubblica,
a mentito clamorosamente sapendo di mentire, si può delirare , ma se si ha la
febbre alta. Attacca sulle imposte, ma ha approvato l’istituzione della TARES,
la nuova tassa sui rifiuti,(vedi delibera di seguito indicata) http://www.comune.piazzaarmerina.en.it/DELIBERE/PROPOSTE/GM/6077.pdfI
suoi elettori sono stati traditi e, se ne ricorderanno. L’identikit ora è
chiaro.
Giuseppe Veneziavenerdì 13 settembre 2013
domenica 8 settembre 2013
sabato 7 settembre 2013
sabato 24 agosto 2013
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